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Spesso ho sentito ricitare il termine da me coniato "optomeccatronica", talvolta in modo superficiale da chi non ne comprende pienamente la complessità, limitandosi a sfruttare prodotti, progetti e successi altrui. La vera sfida nella progettazione di un sistema optomeccatronico risiede nella capacità di coniugare scelte tecnologiche innovative con una progettazione integrata e multidisciplinare. Questo approccio supera la semplice ingegnerizzazione tecnica, richiedendo competenze straordinarie e una visione strategica in grado di armonizzare ogni componente. Invece di intraprendere un percorso di crescita fondato sull’esperienza pratica, molti collaboratori si sono attribuiti ruoli e competenze non adeguati alle loro capacità reali, rischiando di compromettere la qualità e l’efficienza del lavoro. Questo divario emerge con chiarezza in ambiti tecnici, dove la differenza tra un progetto concepito con competenza e uno sviluppato senza una solida base esperienziale diventa inevitabilmente evidente. Quando un progetto è il risultato di una visione chiara e di un’esperienza consolidata, non si dovrebbe, ad esempio, parlare di "analisi strutturale" – un termine che presuppone un processo iterativo tra il progettista e chi esegue l’analisi, con successive modifiche per soddisfare le specifiche prestazionali – ma piuttosto di una semplice "verifica strutturale". Quest’ultima si limita a confermare che il progetto è già pienamente conforme alle specifiche richieste, dimostrando la solidità della progettazione iniziale. L’analisi strutturale, in questi contesti, è infatti un processo intrinseco alla fase di progettazione stessa, parte integrante di un iter progettuale svolto con competenza e attenzione. Non rappresenta un passaggio successivo per colmare lacune, ma un elemento organico della progettazione. Chi sfrutta progetti altrui per avanzare nella propria carriera non è in grado di comprendere, proprio per la sua natura, le motivazioni profonde che guidano le scelte progettuali. Queste scelte nascono da un’interazione complessa tra chi idea e sviluppa il progetto e il cosiddetto environment. Con environment si intende non solo il contesto fisico e operativo del progetto – come il sito di installazione – ma anche l’intero ecosistema di riferimento. Questo include il sistema di relazioni e scambi con le controparti coinvolte nella realizzazione di componenti complementari al progetto, gestite attraverso un ICD, con le quali è essenziale instaurare un’interazione armoniosa e funzionale per garantire il successo complessivo dell’opera.
Nell'immagine, il VST nel capannone di assemblaggio
A sinistra il VST in officina durante l'assemblaggio dei sottosistemi. A terra davanti al telescopio uno degli 8 motori coppia brushless da me progettati e realizzati come tutti i sottosistemi ed i componenti del telescopio.